Emergenza Coronavirus: Voucher baby sitter e congedo parentale

19.03.2020

Tra le varie misure per far fronte all’emergenza coronavirus, il governo ha inserito nel maxi decreto “Cura Italia” uno stanziamento di circa 700 milioni di euro per il congedo parentale straordinario di 15 giorni e per il voucher baby sitter 2020.

Il bonus Baby Sitter: di cosa si tratta?

Il dipendente privato e il lavoratore autonomo con figli minori può scegliere “il bonus per l’acquisto di servizi di baby sitting per 600 euro”.

Si tratta di un bonus di 600 euro destinato ai nuclei familiari con minori fino ai 12 anni di età, da utilizzare per il servizio di baby sitting a cui sempre più genitori devono far ricorso con le scuole chiuse fino al prossimo 3 aprile (ma c’è chi non esclude che lo stop possa proseguire anche oltre quella data). Può essere richiesto dalle famiglie con bambini di età inferiore a 12 anni solo in alternativa al congedo parentale.

Tutele maggiori sono previste per il personale infermieristico, per medici, tecnici, ricercatori e tutti gli operatori sanitari in prima linea contro l’emergenza coronavirus. L’importo massimo arriva per tali categoria di lavoratori a 1.000 euro.
La somma riconosciuta dovrà essere utilizzata mediante il Libretto Famiglia Inps, lo stesso strumento già usato oggi per il pagamento delle prestazioni occasionali dei collaboratori domestici.

Requisiti per ottenere il bonus Baby Sitter

Per ottenere il voucher ci sono due condizioni: entrambi i genitori devono lavorare e la baby sitter deve essere regolarmente assunta.
Particolare non da poco, dato che il lavoro domestico (e quello della baby sitter in particolare) è in Italia tra quelli in cui è più diffuso il nero.
Se non lo si è già fatto, dunque, si deve mettere in regola la baby sitter facendo riferimento al CCNL sulla Disciplina del Lavoro Domestico.

Congedo parentale

Il Decreto ha introdotto un congedo parentale speciale di massimo 15 giorni – cumulativi, frazionabili e da fruire non contemporaneamente fra i genitori che lavorano – pari al 50% della retribuzione.

Il congedo è applicabile dal 5 marzo per i dipendenti e i genitori iscritti come lavoratori in via esclusiva alla Gestione Separata Inps.

Il trattamento economico può essere dato solo fino ai 12 anni di età del figlio o, a prescindere dall’età, nel caso in cui il figlio abbia una disabilità.

Il congedo speciale sarà non retribuito con figli tra 12 e 16 anni, vige comunque il divieto di licenziamento e il diritto alla conservazione del posto di lavoro.